La triade dei miei grandi interessi è composta da musica, letteratura e calcio, non necessariamente in questo ordine, anzi, una delle complessità della mia vita è riuscire a coordinarli con costanza a seconda della predominanza dell’uno o dell’altro in un determinato periodo. “Calcio. Storia dello sport che ha fatto l’Italia” di John Foot (nomen omen?) è riuscito a unirne due in un unico libro.

Nelle sue 600 pagine “Calcio. Storia dello sport che ha fatto l’Italia” è un viaggio diviso per temi (le origini, l’arbitro, le città, i sistemi di gioco, la nazionale, gli scandali, etc) nell’Italia e negli italiani dal 1898 al 2006 post mondiale tedesco (anno dell’edizione in mio possesso). Essendo la materia così vasta è inevitabilmente sintetico e a tratti risente, a mio parere, del suo essere stato scritto da uno straniero ma forse proprio per questo il libro di John Foot è interessante perché riesce a dare un’immagine dall’esterno di fatti e modi di fare che io ritenevo universali al mondo del calcio.

“Calcio” è poco più di un’infarinatura ma per un popolo che nelle parole di Winston Churchill è “abituato a perdere le partite di calcio come fossero guerre e perdere le guerre come fossero partite di calcio”, è anche un modo leggero per riflettere sul percorso che ci ha portati ad essere così.

Consigliato per chi è interessato a una visione storica e un po’ generica del calcio in Italia, lasciando poi la voglia di approfondire gli argomenti ad altri libri più specifici.

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