Con l’avvicinarsi del centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano fioccano i libri ad esso dedicato, “La dannazione” di Ezio Mauro è uno di questi.
In sintesi il saggio ripercorre gli anni che hanno preceduto il famoso congresso di Livorno del gennaio del 1921 che sancì la scissione del Partito Socialista in PSI da una parte e PCI dall’altra per cercare di spiegare in quale clima è avvenuta la prima di tante scissioni all’interno della sinistra italiana.
Ezio Mauro non offre (né promette) nuove rivelazioni ma presenta i protagonisti di quel congresso, da Turati a Gramsci, da Bordiga all’emissario sovietico Kabakcev e l’atmosfera che si respirava in Italia in quegli anni, riportando anche alcuni stralci dei discorsi tenuti al congresso dai protagonisti.
Per chi non ha una conoscenza approfondita della storia del comunismo e del socialismo italiani il libro è a tratti difficile da seguire poiché si ha la costante impressione che manchino degli elementi che rendano completa la comprensione, sia nelle sue basi sia negli sbocchi successivi. Come tutte le cose però, se uno vuole vederle, ci sono anche curiosità utili alla comprensione dell’attualità. Dopotutto non è difficile riconoscere il tessuto sociale disgregato dentro il quale cento anni fa si sono fiondate le camicie nere. Anzi, le pagine dedicate alla nascita del fascismo sono proprio quelle in cui sono più chiare le assonanze con l’oggi.
Non è un libro che consiglierei, non perché sia brutto ma perché richiede molta motivazione e conoscenza pregressa per essere apprezzato a fondo.
Detto questo, con la mia testa di ora, sarei stata della mozione Turati. Ovviamente la più perdente.