Questo inverno mi sono trovata a leggere fondamentalmente o saggistica o testi surreali, una sorta di segno dei tempi che stiamo vivendo. “Piccoli suicidi tra amici” di Arto Paasilinna cade nel secondo gruppo.
Il libro segue trentatré aspiranti suicidi finlandesi, riunitisi per l’occasione nella Libera Associazione Morituri Anonimi, nel loro percorso attraverso la Finlandia prima e l’Europa poi, alla ricerca di una morte che li liberi da tutti i loro problemi. Il viaggio, con i suoi momenti di condivisione e solidarietà, si rivela invece un enorme inno alla vita.
Il libro è gradevole per quanto a volte troppo meramente descrittivo di fatti. Paasilinna ha una scrittura leggera e capace di trovare l’elemento divertente anche in un tema tragico quale il suicidio senza però sminuirlo né giudicare chi lo prende in considerazione come forma di soluzione ai propri problemi. A mio parere però promette più di quel che dà anche se forse il fatto di averlo letto dopo un libro come “Quel che si vede da qui” influisce quindi il mio giudizio poco esaltato va ridimensionato.
Consigliato per in realtà non lo consiglierei appassionatamente.