Una delle contrapposizioni più pretestuose e inutili legata alla musica è quella tra musica colta e alta (che si assume bella per principio) e musica popolare e bassa (che si assume brutta per principio). Non sono stata immune a questa divisione e per anni ho combattuto la mia attrazione nei confronti del pop, aprendomi solo via via all’ascolto saltuario di canzoni. Quando ho deciso che le uniche categorizzazioni che mi interessavano erano bella o brutta e mi piace o non mi piace ho iniziato ad ascoltare anche album interi.
Se alla sua uscita avevo preso Chromatica di Lady Gaga come un buon album pop da carica, adatto a guidare, fare esercizi atletici o ballare nella mia solitaria discoteca casalinga, con folklore di Taylor Swift ho fatto il salto passando all’ascolto per l’ascolto stesso.
Ecco, folklore è un ottimo album da ascoltare con attenzione. I suoni sono delicati e rilassati ma non rarefatti, le melodie sono orecchiabili e gradevoli senza risultare banali, tutto l’album ha una sua corposità. Poi, per chi ancora ha dei dubbi legati alla figura pop Taylor Swift arrivano il duetto con Bon Iver e la produzione dell’album affidata a Aaron Dessner dei The National a chiarire ogni dubbio sul valore di folklore.
Un unico appunto: forse qualche canzone di troppo, alla fine risulta un po’ stancante ma è un peccato veniale.
Consigliato per chi ha voglia di mettersi sul divano o in macchina con un album rilassante e malinconico al punto giusto.
Canzoni preferite: cardigan, exile (feat. Bon Iver), this is me trying