Nella primavera del 2012 a lavoro giunse un pacco contenente tre album destinati all’ascolto di Sergio, allora nella giuria delle Targhe Tenco. Fece scegliere a me da quale cominciare l’ascolto, un po’ a caso scelsi il debutto dei Management del dolore post-operatorio Auff!. Lo dico subito: la mia ultima folgorazione simile per un artista risaliva a circa dieci anni prima quando in un epico Arezzo Wave Love Festival mi trovai al cospetto degli Afterhours.

Auff! è un concentrato di cultura pop nel senso ampio del termine: Rimbaud, Baudelaire, Edgar Allan Poe, Marilyn Monroe, madrigali, endecasillabi, c’è spazio per tutti nei testi mai banali, spesso insoliti e imprevedibili.

Auff! è un album dai suoni grezzi ma colto nell’uso delle parole, del loro significato e del loro suono. Un album a cui non manca niente: potenza, riff taglienti, melodia, rabbia, poesia, gusto del paradosso, ironia, ritornelli che entrano in testa per non andarsene più. Uno degli album più folgoranti degli ultimi dieci anni e uno degli album che ha sicuramente contribuito alla creazione del mio immaginario lirico.

Consigliato per chi ha voglia di chitarre, forma e sostanza.

Canzoni preferite: fondamentalmente tutte ma dovendo scegliere Pornobisogno, Amore borghese, Il numero otto

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