Sono in ritardo col libro della settimana quindi ripesco una lettura di un paio di anni fa, ai tempi consigliatami a breve distanza da due persone che a malapena si conoscono.
“Limonov” di Emmanuel Carrère è una sorta di biografia romanzata, di Eduard Limonov per l’appunto, che si legge come un romanzo e al contempo offre una visione inedita dell’Unione Sovietica e della Russia contemporanea. Eduard Limonov è stato un po’ di tutto nella sua vita, poeta, scrittore, senzatetto a New York, ma anche agitatore politico, galeotto, guerrigliero in Jugoslavia e leader di partito e per quanto controverso non si riesce a non rimanere affascinati dalla sua vita e visione del mondo, anche e soprattutto quando non si è d’accordo.
Il romanzo di Carrère è un viaggio nell’underground della vita e in un mondo sovietico e post sovietico che, almeno a me, non è mai stato raccontato così e Carrère lo fa con una prosa scorrevole e mai banale.
Consigliato per chi vuole rimanere incollato a un libro in qualunque momento libero dei pochissimi giorni che impiegherà per leggerlo.
È uno di quei libri intorno ai quali giro in tondo, tipo squalo, e non mi decido mai ad azzannare.
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