Lo confesso: nel corso dell’ultimo anno mi è presa una grossa fascinazione per Virginia Woolf e in particolare per la sua relazione con Vita Sackville-West al punto di leggermi una selezione del loro carteggio durato quindici anni.

“Scrivi sempre a mezzanotte” è una raccolta delle lettere che le due donne si sono scambiate curato da Elena Munafò e arricchito da un saggio di Nadia Fusini. Se da un lato uno può chiedersi se si tratti di voyeurismo infilarsi nella relazione intima e amicale tra due donne, dall’altro il quadro che ne viene fuori è molto più ampio e offre lo spunto per riflessioni molto attuali sulla natura dei rapporti intimi tra persone.

Il mondo che ruota intorno alle due infatti è di grande libertà e serenità sessuale. Il marito di Vita era omosessuale, Vita si innamorava di molte delle donne che incontrava, nel giro di amici delle due non erano infrequenti né l’omosessualità né relazioni extra coniugali alla luce del sole. Tutti aspetti in grado di far rabbrividire una cultura improntata a esclusività e assolutismo amoroso. All’interno di questo circolo aperto anche la relazione fra la Woolf e la Sackville-West diventa un qualcosa che trascende l’amore come siamo abituati a conoscerlo. Le due infatti, benché si siano anche amate carnalmente ad un certo punto, rimarranno legate soprattutto da un sentimento intimo, profondo e manifesto fino alla morte della Woolf.

Consigliato per chi ha sempre pensato che la libertà sessuale fosse cosa solo dei nostri tempi.

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