Fin da bambina ho seguito il calcio, a 21 anni ho iniziato anche a praticarlo a livello agonistico. Da allora mi sono sempre più disinteressata ai risultati delle partite per concentrarmi sul microcosmo squadra. Quando ho scoperto l’esistenza del format “All or nothing” di Prime Video mi sono buttata subito nella visione della serie dedicata al Tottenham Hotspur prima e al Manchester City poi. Circa un anno dopo, presa da interesse culturale, ho visto pure quello sulla Juventus. Quest’ultima precisazione è per i fiorentini ma, non credo tutti lo sappiano, anzi, forse non la sa nessuno e questo è un coming out: io non odio la Juventus. Mi fa piacere quando perde contro squadre che mi stanno più simpatiche e ogni sua sconfitta contro la Fiorentina è stata una gioia sportiva ma l’odio viscerale che i fiorentini nutrono nei confronti della Juventus non mi è mai appartenuto. Sarà che di famiglia son più piemontese (peraltro di scuola juventina) che fiorentina ma tant’è.
Il format è semplice: le telecamere seguono l’intera stagione della squadra portando lo spettatore dietro le quinte. Si vedono spezzoni di allenamento, discorsi pre e post partita, scampoli di tattica, vita di spogliatoio e più o meno tutto ciò che ruota attorno alle due società di Premier League. Oltre che una buona dose di calcio giocato, di meraviglie tecniche e un bel po’ di nostalgia per quegli stadi crepitanti.
E’ evidente che una docuserie non può essere esaustiva però è interessante capire come anche a livelli così alti, quello che conta di più, più della prestanza fisica, più delle tattiche di gioco, è la testa e la capacità di reagire agli eventi. Dopotutto, per quanto pagati, i calciatori rimangono ragazzi che hanno bisogno di una guida. E per quanto pagati, i discorsi fatti da José Mourinho o Pep Guardiola o Andrea Pirlo o i giocatori sono tanto simili a discorsi che ho sentito anche io prima o dopo le mie partite.
Consigliato assolutamente per appassionati di calcio e/o delle dinamiche di squadra e di gruppo. Per chiunque altro nove puntate sono troppe.
